mercoledì 10 dicembre 2014

Un'alternativa all'eutanasia

Dicono sia la dolce morte.
Dicono che sia la pozione magica che riesce a mettere fine alle sofferenze.
Dicono sia un diritto.
Dicono sia una liberazione.
Dicono sia l'affermazione della propria dignità.
Dicono sia la libertà.

Per me possono chiamarla morte-bon bon; morte zuccherellata, la morte chupa chups o il massimo: morte nutella, ma per me qualsiasi sia l' epiteto che le venga affiancato è solo ed eternamente morte. La fine della vita, la fine della presenza materiale del tuo corpo, il tuo scomparire per sempre. Qualsiasi forma tu abbia, colore, sapore ed odore, la morte ti cancella. 

Quello che invece la morte non può cancellare è la dignità. Perchè si è uomini fino alla fine, la dignità non ce la leva un sondino ficcato in gola, un respiratore e cinquantamila tubi ed aghi attaccati al braccio, perchè un uomo è uomo, è libero, è dignitoso anche quando è schiavo del suo stesso corpo. Perchè un uomo può essere libero anche quando ha le catene, anche quando combatte tra la vita e la morte, anche quando tutto sembra nero, l'uomo è la luce di quell'abisso scuro.

Si urla al diritto sull'eutanasia, video commoventi in rete, che hanno come testimonial personalità che hanno un forte impatto sociale e sull'immaginario collettivo ( anche se la Bonino e Veronesi io li avrei censurati dai video propaganda pro eutanasia, se non altro per il rispetto delle poche cellule cerebrali che si contendono il primato dell'unico neurone nel loro cervello!)

Le persone, i cittadini sono stanchi di correre dietro i propri malati, e non per chissà quale pietismo con cui viene mascherata l'esasperazione, ma perchè per seguire mio padre malato io devo prendermi permessi dal lavoro, e quando questi permessi finiscono devo subire mobbing, perchè c'è quella più bella e più giovane e con più tempo libero al cui confronto non posso reggere.

Sono stanca perchè non posso comprare qualcosa per me, perchè non posso farmi il viaggetto le cui foto devo postare su facebook per il gusto dei 500 like dei miei "amici"; perchè la mia vita non è figa...sai, poverina, c'ha il padre malato....

Perchè sono stanca di sentire medici ed infermieri che mi ricordano continuamente con la durezza di un riccio nel culo che la morte è alle porte...perchè tutto intorno mi ricorda che la vita sarebbe più bella e leggera se avessi tutto, se avessi più soldi, più tempo, più spazio ma soprattutto se avessi l'illusione che la morte non esiste o meglio che se sono io a deciderla è meno dolorosa.
No...la morte fa schifo.
Sempre.
La morte fa schifo con o senza sofferenze...la morte è dolorosa...la morte di un caro poi, non ne parliamo.

Io non voglio una pozione magica che mi permetta di interrompere la vita...io voglio che la mia malattia non pesi sui miei familiari, voglio più permessi dal lavoro, la garanzia che il tempo speso per accudirmi con dignità e amorevolmente non costi loro la perdita del lavoro; voglio essere accompagnata alla morte sostenuta e fiduciosa che la mia malattia non sia un peso per chi mi ama, che la società, gli infermieri, medici e luminari della scienza mi considerino una donna e non un vegetale anche se o quando non potrò più parlare o muovermi . Io voglio che mio marito ed i miei figli e nipoti possano dire di me di una donna che con gli artigli si è aggrappata alla vita anche quando questa vita non aveva più nulla da offrirmi perché la malattia, la sofferenza, la paralisi, i balbettii che un tempo erano voce e l'aspetto repellente anche a me stessa non saranno mai in grado di togliermi la dignità ... Morirò dignitosamente se avrò accanto chi mi ama, se ho uno stato che tutela il lavoro di chi mi accudisce , se mi seguiranno medici che mi considereranno un essere umano e non un caso.non voglio una pozione magica, voglio più umanità e la morte non è umana. Perche' la morte e' una cosa disumana per tutti, con o senza sofferenze...



E la più grande morte è l'illusione della propria onnipotenza...è lì che un respiratore automatico, un ago in un braccio, un tubo in una gola e il buio dei propri occhi sono solo piccoli sassolini di fronte alla sconfitta dell'uomo che decide di togliersi la vita...ed al macigno con cui precipiterà nell'abisso del nulla...

per sempre. 

Ci vuole coraggio...sì, molto coraggio, a vivere, non a morire.

Questo è il mio testamento biologico.Starò proprio a vedere chi tutelerà il lavoro dei miei figli o chi offrirà loro tempo quando tutto ciò accadrà, e se lo farà con la stessa forza con cui oggi grida all'eutanasia in nome dell'amore...perchè l'amore non è sottrazione, ma moltiplicazione...e non bisogna essere Veronesi per affermarlo o Einstein...l'amore è una buona alternativa all'eutanasia, ma costa molto di più.